Una delle cose che spesso mi capita di dover spiegare ai venditori che decidono di mettere sul mercato un immobile derivante da una successione, è la regolarizzazione della posizione “giuridica” del loro bene prima della vendita. In questo articolo ti spiegherò cosa significa l’accettazione tacita dell’eredità e per quale motivo è obbligatorio farla se non hai trascritto la successione prima.
Diversi tipi di successione: legittimaria o testamentaria?
Le successioni in Italia sono di 2 tipi, quella legittima, regolata dalla legge per cui, agli eredi legittimi, spetta una quota stabilita dalla legge divisa equamente di tutto l’asse ereditario e quella testamentaria, dove il defunto ha stabilito la suddivisione dell’eredità tramite testamento. Solitamente il testamento viene lasciato in “deposito” da un notaio che, al momento del decesso di colui che ha chiesto di custodirlo, convoca gli eredi e apre il testamento per leggere le volontà del “de cuius” (si chiama cosi il defunto nella successione).
In entrambi i casi, una volta accettata l’eredità vanno comunicati all’agenzia delle entrate i nominativi e i vari dati fiscali con le relative quote dei nuovi proprietari dei vari beni.
Come si fa la dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione è un documento che viene compilato da un fiscalista (commercialista, Caf o uffici che si occupano di assistenza fiscale) e viene comunicato all’agenzia delle entrate, cosicchè le imposte possano essere riscosse dai nuovi intestatari del bene. Quello che molti credono è che, avendo fatto questa dichiarazione, sia tutto in regola per effettuare la vendita di un immobile. Soprattutto quando si parla di successioni testamentarie, che vengono effettuate dal notaio, gli eredi hanno la convinzione che sia tutto a posto e si possa passare direttamente alla vendita.
In realtà esiste un problema di tipo giuridico che si pone in essere quando viene fatta la dichiarazione di successione in agenzia delle entrate.
Cosa serve il notaio in caso di successione
Non c’è cosa peggiore da riferire ad un venditore a pochi giorni dal rogito di: “devi spendere 500/600 € dal notaio quando venderai la casa”
Eppure, è un costo necessario da sostenere se non ci si è informati prima sulle modalità di comunicare la successione. Quello che la gente non sa è che la comunicazione in agenzia delle entrate non ti trasforma automaticamente in titolare da un punto di vista "giuridico", ma solo da un punto di vista fiscale. Il registro che consulta un notaio per verificare se la proprietà di un bene è effettivamente tua, è la conservatoria dei registri immobiliari. Li, infatti, vengono annotati tutti i passaggi di proprietà e le varie vicende degli immobili.
Per questo, se non viene fatto prima, si renderà necessario l’accettazione tacita dell’eredità, ovvero la comunicazione ufficiale alla conservatoria che l’eredità è stata accettata dagli eredi e ora sono loro i nuovi aventi titolo.
Cos'è l'accettazione tacita dell'eredità?
Per la normativa sulle successioni:
L'accettazione è tacita quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede
art 476 codice civile
Tra questi atti vi è, ovviamente, ricompresa la vendita di un immobile ricevuto in successione. E’ proprio per questo che l’accettazione tacita viene fatta e specificata proprio nell’atto di vendita redatto dal notaio. I costi che il notaio addebita all’erede sono le imposte che si devono versare al conservatore per trascrivere l’accettazione ed una parte a compenso dell’attività svolta.
Generalmente i costi da sostenere per l’accettazione tacita dell’eredità vanno dai 500 ai 600 €